
28 Giu Perché spesso, pur ottemperando a tutti i parametri, un comunicato stampa non viene pubblicato?
Come mai i media non pubblicano
Chiaro, mirato, sintetico, con l’utilizzo di un linguaggio che sia settoriale senza essere di ostacolo alla comprensione del testo da parte dei lettori non specializzati, con particolare attenzione al proprio target, all’obiettivo comunicativo e una profonda coerenza con la corporate identity: sono le caratteristiche che abbiamo specificato essere necessarie nella redazione di un comunicato stampa efficace.
Ma qualche volta, nonostante esso rispetti tutti i parametri, non viene pubblicato. I motivi possono chiaramente essere molti, in primis il non corrispondere alle tematiche, alle idee e alle logiche editoriali del media cui è stato inviato (si pensi all’orientamento politico, ad esempio). Ogni redazione riceve quotidianamente parecchi comunicati stampa e non sempre ha la reale possibilità di sceglierli tutti. Dovendo operare una selezione, sovente interviene l’attualità del momento, per cui si privilegeranno note legate a fatti di particolare interesse, o ancora il gusto personale dello stesso giornalista.
Dunque, non sempre è sufficiente rispettare le regole del comunicato stampa perfetto per ottenere lo spazio desiderato sui media. A volte, interviene anche un fattore di fortuna, perché ovviamente la nota ha maggiore possibilità di essere notata in giornate più tranquille dal punto di vista delle notizie.
Come farsi pubblicare lo stesso. L’esclusiva non è una soluzione
Capita però che si abbia la necessità di vedere pubblicato il proprio comunicato stampa. Come fare, a questo punto?
È essenziale non scordare che per la carta stampata quello attuale è un momento difficile. Le logiche che muovono le scelte editoriali possono certamente essere influenzate dalle problematiche. Per attenzionare la propria notizia, può essere utile collaborare con i giornalisti interni alla redazione, curando i rapporti con loro, incuriosendoli con la notizia, magari facendoli partecipare alla stesura del comunicato stampa. Il fatto di concedere l’esclusiva potrebbe parere una mossa azzardata perché rischia di restringere, almeno inizialmente, il campo e le possibilità di pubblicazione, però al contempo renderebbe il comunicato maggiormente appetibile per il media che lo riceverebbe per primo.
Il publiredazionale
I comunicati stampa per definizione sono pensati per essere pubblicati gratuitamente. Non sempre però è possibile e, soprattutto al giorno d’oggi, per essere certi di avere spazio si può decidere di ricorrere a un publiredazionale. Si tratta di un annuncio stampa redatto con taglio giornalistico, un articolo che viene presentato come informativo ma che in realtà serve a veicolare il proprio messaggio pubblicitario. Si paga lo spazio che viene garantito sul media, alla stregua di quello per un banner pubblicitario. Se chi lo scrive è abile, potrebbe addirittura fare sì che il lettore non si accorga che si tratta di una notizia “a pagamento”. È necessario, in questo caso, sviluppare gli elementi narrativi e informativi in modo che, senza togliere spazio al messaggio pubblicitario stesso, si possa trasmettere senza che sia troppo ridondante. I contenuti sono certamente i medesimi di un comunicato stampa, sviluppati però in modo più ampio e discorsivo.
Noi di Testi ad Hoc ci occupiamo anche di publiredazionali.
La campagna ADV
Per avere visibilità, si può optare per una campagna pubblicitaria ADV, ovvero di un messaggio a pagamento che un’azienda invia con lo scopo di informare o influenzare le persone che lo ricevono riguardo a un prodotto o servizi. Si può veicolare tramite i canali media classici (tv, radio, carta stampata, cartellonistica) e più moderni (SEO, SEM, DEM, SMS Marketing, Social Media Marketing, etc etc).
Evidentemente, per l’azienda sarebbe auspicabile poter avere dello spazio in modo naturale e gratuito, senza dover pagare, ma non sempre è possibile. Spesso ad avere spazio gratuito sono solo i prodotti nuovi o particolarmente interessanti.
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