
06 Lug Una bottega d’altri tempi
Passeggiando per la città vecchia di Locarno ci si imbatte in una bottega che attira l’attenzione. Non è luccicante di colori, vivace ed accattivante ma attrae pur se è impolverata e un po`grigia. Occhieggiando all’interno si vedono sculture di tutte le dimensioni e attrezzi vari: uno scalpello, anzi più scalpelli, una scure, sì una scure, e diversi oggetti atti a scolpire, il legno soprattutto. È la bottega di Pascal Murer, una bottega che sembra di altri tempi, dove l’artista lavora quotidianamente producendo pezzi lignei e qualche bronzo. Pascal fin dall’infanzia ha respirato arte e legno. Già il padre lo lavorava nella classica maniera degli antichi manifatturieri scolpendolo con fregi, intarsi, trafori, ma Pascal sceglie un altro tipo di approccio, più essenziale, più stilizzato. Un percorso che dopo una formazione alla scuola professionale di scultura di Brienz lo fa trasferire in Austria dai maestri scultori Bernhard Prähauser e Josef Zenzmaier, un allievo di Giacomo Manzù, dove impara anche la tecnica della fusione di bronzo. Frequenta poi l’Accademia estiva di Salisburgo e successivamente l’Accademia delle Belle Arti di Vienna. Dopo il diploma, Pascal inizia una intensa attività espositiva e lavora alla Wiener Secession come tecnico e assistente artistico. Nel 2001, il richiamo dal Ticino lo induce a trasferirsi a Locarno dove fonda l’Atelier vedo arte. Attualmente lavora a tempo pieno come artista nella sua bottega.
Nelle sue opere trasferisce i temi che gli sono cari soprattutto la natura, intesa come fondamento e al contempo come agente propulsore. All’origine di ogni suo processo creativo vi è il disegno. Grazie a una grande manualità unita al desiderio di essenza e di trascendenza, trasforma il suo concetto di natura in opere di legno soprattutto, ma anche di bronzo, realizzando una sintesi metamorfica di tradizione e avanguardia.
Dal 2002 è membro attivo di Visarte Ticino.
Una delle sue ultime esposizioni si trova attualmente all’Hotel Belvedere Locarno che da sempre ha un forte legame con l’arte. Percorrendo infatti gli spazi dello storico albergo si possono ammirare una notevole collezione di quadri di fine ‘800-prima metà del ‘900, in particolare di artisti francesi “neo impressionisti”, e un’importante serie di paesaggi del pittore toscano Lorenzo Luperini. Notevoli sono anche le sculture collocate all’esterno, tra le quali spiccano “L’ospite” di Ernst Schneider, e due sculture in marmo di Alex Näf, mentre all’interno ce ne sono altre in bronzo di Pedro Pedrazzini e dell’ungherese Étienne István Beothy.
Tra l’Hotel Belvedere Locarno e Pascal Murer si è stabilito un forte legame grazie all’interesse del direttore Michele Rinaldini che, dopo averlo occasionalmente conosciuto, ne ha apprezzato molto lo stile artistico. Ben dodici delle sue sculture lignee sono infatti attualmente esposte nei suoi corridoi, ivi trovando un insediamento ideale.
Al ristorante “La Fontana” fa inoltre bella mostra di sé una scultura di Pascal che si ispira alla fontana del 1815, fulcro della romantica terrazza, mentre all’ingresso vi è una seconda sua scultura lignea di grande leggerezza e ispirazione. Sempre opera di Murer è un dettaglio della storica fontana riprodotto sull’ esclusiva etichetta del Merlot del Belvedere, un vino riservato agli ospiti del ristorante, il cui chef Carlo Ponti Greppi è stato premiato assieme al suo Team con 14 punti nella ultima edizione della guida gastronomica GaultMillau.
No Comments